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THINKING DAY: UN MOMENTO DI INTROSPEZIONE E NON SOLO DI FESTA

da | Gen 8, 2022

 

THINKING DAY: UN MOMENTO DI INTROSPEZIONE E NON SOLO DI FESTA
di Capovaccaio Burbero

22 Febbraio 1857: nasceva la persona che avrebbe cambiato, anzi, stravolto, il modo di educare i giovani: nasceva l’uomo che darà vita
ad un movimento di respiro mondiale, come non se ne erano visti mai.
Ed ogni 22 Febbraio ci ritroviamo a festeggiare questo anniversario, quello della nascita di B.P.: l’unico, il vero Capo Scout del Mondo, il Capo di un Movimento
la cui enorme energia ha fatto paura sia ai regimi nazi-fasisti che a quelli comunisti, tantoché, appena preso il potere, questi regimi, come prima cosa, ne decretarono l’illegalità:
un’azione certamente da censurare, ma che la dice tutta circa la potenzialità di questo movimento che, a volte, continua a far paura e spesso è incompreso.
Quando si festeggia il thinking day, il giorno del ricordo, si ha a che fare con la rimembranza di questo nostro Generale inglese, se ne ricordano le gesta, si ringrazia il Signore di
averlo mandato su questo mondo e di averlo illuminato in tal senso: da questa idea meravigliosa sono cresciute innumerevoli suqdriglie che
hanno legato in fratellanza l’amicizia di un numero incommensurabile di giovani.
Tutto questo si ringrazia di questo uomo, senza ovviamente cadere nella idolatria o nel senso di mitizzazione di questo uomo straordinario che ha bisogno di tutto meno che di essere mitizzato.
Ma il THINKING DAY è anche momento di riflessione per tutti: se si ricorda con tanto fervore ed amore la figura del Chief, se ne debbono ricordare anche gli insegnamenti, almeno (il minimo che si possa fare)
il rileggere perlomeno una volta all’anno (raccomandazione di B.P.) la Bibbia dello scoutismo, da cui tutto è scaturito, ossia lo SCOUTINF FOR BOYS.
In altre parole, se si vuole ricordare B.P., si deve ricordare anche come voleva lui che dovesse essere lo scoutismo, il metodo originario, ciò che insegnò da BROWNSEA in poi.
Tanto è stato scritto e tanto è stato detto sullo scoutismo e spesso si organizzano attività di sana pianta, si ideano attività che magari possono essere carine, ma che nulla hanno a che vedere con lo scoutismo.
Va bene infatti avere estro, fantasia, ma è anche vero che non c’è bisogno di reinventare lo scoutismo con un qualche cosa di nostrano: spesso alcuni Capi addirittura si sostituiscono a B.P. contestandone e
caplestandone (a volte non accorgendosene) i dettami.
Non c’è bisogno di tracciare altri solchi: il solco principale fu già scavato ed è quello che bisogna seguire: addirittura, anche se lo scuotismo fu concepito agli inizi del 1900, possiamo sicuramente affermare che
la forza vitale è talmente accesa e gli ideali nonchè i mezzi educativi sono talmente attuali che non c’è nemmeno bisogno di modernizzarli. Questa è la vera forza dello scoutismo e questa è la lezione che ci vuole dare
il THINKING DAY: un ritorno al passato, alle radici, agli antichi dettami. In questo giorno di deve davvero effettuare una profonda introspezione di metodo e personale su come stiamo attuando lo scoutismo.
Anche questo è il THINKING DAY e non solo un mero momento di festa.

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