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La forza delle idee.. E della fede…

da | Mag 16, 2014

San Francesco

Al primo vederlo, quelli che lo conoscevano com’era prima, presero a insultarlo, gridando ch’era un pazzo e un insensato, gettandogli fango e sassi. Vedendolo così mutato, sfinito dalle penitenze, attribuivano ad esaurimento e demenza il suo cambiamento. Ma il cavaliere di Cristo passava in mezzo a quella tempesta senza farci caso, non lasciandosi colpire e agitare dalle ingiurie, rendendo invece grazie a Dio.

Si diffuse per le piazze e le vie della città la notizia di quanto succedeva, finché venne agli orecchi del padre. Sentito come lo maltrattavano, egli uscì immediatamente a prenderlo, con l’intenzione non di liberarlo, ma di finirla. Fuori di sé, gli si avventò contro come un lupo sulla pecora, e fissandolo con occhio torvo e con la faccia contratta dal furore, lo afferrò e trascinò fino a casa. Qui lo rinchiuse in un bugigattolo oscuro per più giorni, facendo di tutto, a parole e a botte, per ricondurlo alla vanità mondana. Francesco non si lasciò smuovere né dalle parole, né dalle catene, né dalle percosse. Sopportava tutto con pazienza, diventando anzi più agile e forte nel seguire il suo ideale.

Senonché il padre fu costretto a partire da casa per un affare urgente, sicché il prigioniero restava solo con sua madre. Questa, non approvando il modo di fare del marito, rivolgeva al figlio discorsi affettuosi, senza pero riuscire a stornarlo dai suoi propositi. Vinta dall’amore materno, un giorno essa ruppe le catene e gli permise di andar via libero.

Francesco rese grazie a Dio onnipotente, e tornò al luogo dove era stato prima. Si muoveva adesso con più libertà, dopo essere stato allenato dalle tentazioni dei demoni e ammaestrato dalle avversità; le malversazioni lo avevano reso più sicuro, più libero, più magnanimo. Quando il padre rincasò, non trovandovi più il figlio, se la prese con la moglie, aggiungendo in tal modo peccato a peccato .
 

(Dalla Leggenda dei tre compagni, cap. VI)

La storia non tratta solo di eventi e persone, ma anche di luoghi. I “francescout per una volta” andranno a vedere di persona il “bugigattolo oscuro” narrato dai “tre compagni”, provando sulla propria pelle cosa significhi esservi rinchiusi. Questa particolare visita, assieme a quella della casa di Pietro da Bernardone e di Donna Pica, s’inseriranno nella riflessione sulle cosiddette “scelte della vita”, a volte per niente facili. Quando certe scelte sono fatte secondo le logiche del mondo, spesso la si passa liscia, ma quando le si compie seguendo la Morale e la chiamata di Dio, s’innesca, purtroppo, un meccanismo perverso che a volte sfocia nella persecuzione. Si sente ancora in molte famigle, dire: “mia figlia suora? Mai e poi mai! Sarebbe un affronto per noi che abbiamo fatto dei sacrifici per una vita per lei!” – oppure: “sarebbe uno spreco!”. “Ma che cosa ti salta in testa? ti rendo conto di quello che vuoi fare?” – “Una vita sprecata!”. Lo Scout e la Guida, a loro volta, seguono delle scelte spesso radicali che richiamano le critiche degli altri. Lo Scoutismo Cattolico, in questo, è testimone di tali accadimenti. Nell’Associazione A.S.C.I. ESPLORATORI E GUIDE D’ITALIA, dove la spiritualità è particolarmente accesa, si è assistito, negli anni, a molte persone, in percentuale agli iscritti, che si sono dette chiamate (vocate) ad una vita sacerdotale o religiosa, secondo una chiamata passata attraverso il Metodo Scoutistico Cattolico. Alcuni sono già sacerdoti e religiosi/e, altri ci stanno pensando. Lo Scoutismo ovviamente non è una fucina di suore e preti e non vuol essere questo (conosciamo quali sono i punti di B.P.).. Ma se in questo contesto i ragazzi si pongono certe domande da soli e addivengono a determinate risposte, c’è veramente da pensarci su. Il clan francescout di Giunglasilente è un clan dove la spiritualità è particolarmente spiccata, dove certe domande vitali s’impongono e dove la riflessione sulla vita è particolarmente profonda. Nella route francescout, i “francescout per una volta” e i “novizi” vengono presi per mano e portati sulla via di Francesco, la via di un uomo che se avesse seguito il “secolo” sarebbe stato sicuramente un uomo ricco e forse anche un uomo felice con una bella famiglia (perché no?). Invece la sua chiamata fu diversa e ottenne l’immortalità dell’anima (nella pace eterna) e l’imperitura rimembranza umana attraverso la rinuncia per lo sposalizio con Madonna Povertà. Se si pensa a questo, non si può non riflettere sul fatto che certe scelte radicali, guidate dallo Spirito Santo, travalicano ogni consistenza, esperienza e logica umana. Rinunciare a tutto per guadagnar di più: una logica che non appartiene di certo al “secolo” e dal mondo non compresa. Quando però ciò accade, ecco che accade il “miracolo” di una vita spesa per gli altri che diventa santa e gloriosa. Un povero di cui tutti, a distanza di più di ottocento anni, parlano! E la famiglia che c’entra in tutto questo? La famiglia è un’altra scelta radicale, perché si tratta sempre di una vita consacrata (essendo il Matrimonio un sacramento!). Considerando il modo in cui oggi viene considerata la famiglia da determinate correnti di pensiero, il matrimonio inteso come sacramento è una scelta radicale di due persone che decidono di amarsi nella sequela di Cristo e quindi nella totale oblazione dell’uno verso l’altra. Sarà proprio in questo contesto, parlando delle SCELTE della vita, quelle radicali dove ci vuole una bussola sicura, che incontreremo un frate francescano che ci parlerà della famiglia intesa come ormai non lo è più. E ci parlerà anche di quella difficile parola che si chiama discernimento. La Francescout sarà una sorpresa dietro l’altra, dietro ogni angolo e dietro ogni persona. In mezzo a tantissimi turisti, i “francescout per una volta” compiranno un’autentica esperienza che significa e porta un significato.

30, 31 maggio, 1 e 2 giugno…. Benvenuti nella Città della Pace.
Pace e bene e buona strada….
Clan francescout di Giunglasilente.

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