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SERVIRE LA PATRIA

da | Gen 7, 2022

Come tutti voi sono stato profondamente colpito dall’attentato di Nassirya e dalla tristissima circostanza che due dei caduti, Alfonso Trincone e Marco Beci, fossero i papà rispettivamente di Vincenza e Martina, dei Gruppo Roma 2 e di Vittoria e Giacomo del Gruppo Pergola 1. L’Associazione, tutta, si è stretta attorno a queste famiglie e ha pregato con loro.
Significativo un commento riportato nella stampa «sono caduti proprio perché erano armati»; in queste parole tutto il senso del loro servizio e del loro sacrificio e di tutta la vile determinazione della violenza inumana che li ha colpiti.
Penso non vi sia sfuggito lo spirito di unità e di amor patrio che, nei giorni successivi la strage, si respirava in tutta la Nazione.
Uno spirito e un sentimento che sembravano relegati solo a particolarissimi momenti di euforia sportiva, si sono manifestati spontaneamente e diffusamente, come un fiume sotterraneo che finalmente trovava la possibilità di riemergere in tutta la sua freschezza e vitalità.

SERVIRE LA PATRIA

Credo che chi come noi, ha come impegno personale quello di servire la Patria, anche attraverso l’educazione dei giovani, debba sentirsi spronato a valorizzare le occasioni che vengono offerte dal metodo scout e a trovare le parole e le circostanze più adatte per motivare e testimoniare questo sentimento di appartenenza e di partecipazione che è l’amore per la propria patria.
Vi propongo una traccia, lontana nel tempo ma più che mai vitale perché in sintonia con lo spirito e la sensibilità che hanno costruito la mia e la vostra vocazione educativa nello scoutismo.

Ecco cosa ha scritto Anna Maria Feder *, allora giovane Capo Riparto AGI, nel carnet di una sua guida.

«La patria è lo spirito di coloro che caddero, il dolore di coloro che furono feriti e di coloro che nelle angosce attesero invano, il soffio vitale e creatore di coloro che scolpirono, dipinsero, musicarono, il sudore e il frutto fecondo di coloro che nei campi, nelle officine, nelle scuole, nelle chiese piegarono istinto e passioni sotto il gioco della volontà e del dovere, è il sorriso dei prati, dei cieli, dei mari. La patria è la somma degli impulsi migliori: della bellezza, della libertà, del coraggio e della generosità, che giacciono nel cuore di ogni singolo individuo di una nazione.
La patria è dunque dopo Dio quello che di più bello di più santo di più puro esiste sulla terra. Chi, quando sale la bandiera della patria non ne sente la vita, non sente salire insieme il coro dei morti gloriosi di tutte le guerre, di tutte le lotte, il coro di tutti i vivi di buona volontà questo non è degno di esser chiamato uomo». (17/6/1953).

Cosa scrivere oggi nel carnet di un lupetto o di una coccinella? Di un esploratore o di una guida? Di un rover o di una scolta?

Buona strada

Nevio

 

* ANNA MARIA FEDER (Pesaro 04.08.1933, +Treviso 17.02.1987) pronuncia la sua promessa di guida nell’AGI nel 1946 a Foligno e nel 1947, trasferitasi con la famiglia a Treviso, fonda il primo nucleo di guide. Nel 1953 è Capo Riparto e svolgerà tale servizio per 12 anni. Dal 1955 entra a far parte della Squadriglia Nazionale Guide, è poi Incaricata Branca Guide del Veneto e dal 1968 al 1970 è Commissaria Nazionale Branca Guide. Nel 1974 è Presidente dell’Associazione Gruppi e Ceppi Scouts Cattolici Treviso.

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