Infuria la guerra tra gli Stati Uniti e l’Impero del Sol Levante, facente parte dell’Asse Ro.Ber.To (Roma, Berlino, Tokio).
Dal cielo sovrastante u una isoletta del Pacifico, stanno calando, all’imbrunire, le sagome oscure di alcuni paracadutisti americani… Occhi ostili li osservano da terra…Uno dei paracadutisti, un esperto sottufficiale, purtroppo atterra male e si ferisce tanto da non poter proseguire la missione: è solo, sganciato dalla formazione, forse passerà del tempo prima che i suoi lo ritrovino.. Ma intanto? I nipponici non staranno certo a guardare! “Mi avranno notato?” – Pensa il sottufficiale… Purtroppo la sorte è avversa ed un soldato tedesco si avvicina minacciosamente… Gli punta il suo fucile d’ordinanza addosso: la fine è ormai prossima: basta che quel dito prema quel grilletto. La Guerra è spietata e sicuramente lo farà.
Il sottufficiale americano, tra la paura, il rimpianto di non poter rivedere i propri cari, di morire in terra straniera, l’onta della sfortuna ed i dolori lancinanti, si sente mancare… Chiude gli occhi, sente la fine vicina… Ma prima di svenire, gli viene istintivo: alza la mano sinistra e saluta il soldato nipponico con il saluto scout… E sviene…
RACCONTI DI GUERRA . . . E DI SCOUTISMO. . .
Molti racconti di guerra sono stati raccontati con frammenti di luce di scoutismo.. Questo è uno dei tanti… Raccontato da Lupo Nero di Foligno… GIUNGLASILENTE.COM
24 ORE DOPO . . . .
L’americano si desta su di un letto soffice, ignudo, fasciato . . . Ma salvo. . .E’ in una casa di civili . . . Con gli occhi a mandorla . . .Prigioniero?
No, non sembra: un padre, una madre e due pargoli lo stanno guardando, gli offrono una ciotola di riso: il padre di famiglia gli spiega, in uno stentato inglese, che è rimasto svenuto 24 ore. . .Ha delle lacerazioni, ma nulla di rotto . . . E’ stato fortunato . . . E il soldato? E quel fucile? Perchè quella canna non ha tuonato contro di lui?
Il padre di famiglia scarta un biglietto e legge: “Hai fatto il saluto scout. Sei un mio fratello. Non potevo ucciderti. Rimettiti e torna in Patria. Buona strada. Tuo fratello.”