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QUEL GRUPPO SELVAGGIO

da | Gen 7, 2022

Basta guardare il telegiornale… Già…Il telegiornale… Bande di adolescenti che stuprano, rapinano, spacciano… A volte, uccidono… Bande di ragazzi… Bande….
Negli Stati Uniti già esistono da moltissimo tempo queste bande, i gruppi, le fraternità..
Si chiamano fratelli, giurano fedeltà tra di loro, si giurano obbedienza…
Ultimamente questo tipo di modo di fare è stato esportato anche in Italia.. Ed ecco le bande…
Fenomeno preoccupante? No… Fenomeno da studiare. A noi di Giunglasilente viene in mente che veramente B.P., anche questa volta, ci aveva visto lungo…
Queste bande non sono altro che il frutto di un disagio sociale ma, soprattutto, il frutto di una voglia incontenibile di fare gruppo, di stare insieme, di poter veramente contare su qualcuno, su, appunto, un gruppo cui fare affidamento, una specie di mutuo soccorso… Ma la cosa sfugge di mano e degenera…

QUEL GRUPPO SELVAGGIO

studio di Giunglasilente

Perchè?
Il gruppo si genera appunto per questo bisogno di stare insieme, di far qualcosa insieme. “Noi siamo il gruppo ed il resto del mondo deve restarne fuori”… Ma, dopo poco, ci si accorge che il gruppo non basta.. Cosa fare? Quale la finalità?
Quale lo scopo? Qui finisce la banda e cominciano i problemi.. I primi screzi, il soldo facile, la voglia di fare qualcosa di diverso.. Quel qualcosa di diverso che spesso sfocia nell’illegale, nel socialmente pericoloso.. Qui potrebbe cominciare la squadriglia.
La squadriglia è pur essa una banda, ma ben organizzata, che, comunque, si basa su valori importanti, vitali, fondamentali.. Qui inizia l’idea di Baden Powell…
Qui dovrebbe subentrare lo scoutismo.. Posti ove accada ciò (l’esistenza di bande) sono la cartina sociale al tornasole dell’esigenza di scoutismo, della cura che possa suturare le profonde ferite di un’adolescenza bombardata dalle sollecitazioni del mondo odierno.
Qui veramente la squadriglia può provare il proprio valore educativo, un valore ed un potenziale che nemmeno la scuola riesce (cosa provata) a raggiungere.
Importanti sono quindi le attività in piazza, le attività in piena visibilità agli altri, per far conoscere quello scoutismo che, vi assicuriamo, ancora è sconosciuto a moltissimi, anzi, alla maggior parte dei giovani.
La differenza tra lo scoutismo e lo sport in sé stesso, ad esempio, è proverbiale: nello sport, nel gioco che comunque è di squadra, si insegna a contare su sé stessi e a fare qualcosa per la squadra: nel sistema della squadriglia, invece, oltre a ciò (l’avventura che vive la squadriglia, ad esempio non sarà mai minimamente vissuta da una squadra di calcio) si impara a percepire il Creatore attraverso il Creato, si imparano valori essenziali che rimarranno per tutta la vita.
Squadriglia, avventura, fratellanza scout… Ecco le ricette che possono convertire le bande a squadriglie vere e proprie! Basti ensare a quanto raccontò lo studioso Pierre Bovet circa una banda di adolescenti che aveva reso un quartiere di Londra praticamente invivibile… Un commissario di polizia, vedendo che la criminalità era salita alle stelle e che questa banda di adolescenti era omunque il perno di tutto ciò, smise di  combatterli, chiamandoli presso il commissariato: invece di arrestarli o di ammonirli circa il loro comportamento, li nominò ausiliari di polizia (questa la responsabilizzazione  di cui parlava B.P.), chiedendo loro di aiutarlo ad estirpare la piaga della criminalità in quel  quartiere: essi dovevano riportare le notizie di importanza operativa al comando,  ammonendoli sul fatto che il loro operato era fondamentale per Sua Maestà…
In breve tempo, quel Quartiere divenne il più sicuro di tutta Londra!
La presenza e l’operato delle bande, ci deve fare allora capire solo una cosa: C’E’ BISOGNO DI NOI!

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