E’ il segno di una storia e di un’ideale
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“io, girare in pantaloni corti? Nessun problema, però d’inverno preferisco mettermi sopra quelli della tuta, tanto poi li toglierò in treno”
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“…calzettoni blu? ma questi sono scuri e poi tanto cadono e si arrotolano….
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“…in comunità capi abbiamo deciso di adottare i blue jeans . Capisci è più pratico perché li hanno già tutti…….e poi è una tradizione di Gruppo……”
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“…il cappellone è scomodo e poi costa… noi portiamo un berrettino di tela: li vendono anche in cooperativa….”
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“… da noi quando si fa la Promessa si portano il rosario e una spilletta sul foulard…..”
Questi ed altri esempi li abbiamo visti o sentiti quasi tutti: si commentano da soli tanto sono chiari nel mostrare che un certo modo d’interpretare l’uniforme può portare ovunque tranne a quello che è il suo compito: quello di essere….uniforme!
Fedeltà
L’uniforme non è ne un travestimento, ne la tenuta dei valorosi membri dell’antico e glorioso Gruppo Trefolo 1. E’ il segno che chi la indossa è uno scout, uno scout cattolico che ha l’onore di appartenere a un movimento che ha una lunga storia scritta dalle migliaia di ragazzi e capi che ci hanno preceduto. Ora noi approfittiamo del loro impegno e del loro coraggio, che hanno creato la reputazione del movimento. L’uniforme non ci appartiene, non appartiene né al reparto né al Gruppo. E’ il segno di una storia e di un ideale che sorpassano noi e le nostre unità.
Dobbiamo esserne fieri, indossarla con rispetto: completa, pulita, con i distintivi al loro posto e senza tanti inutili fronzoli. Il modo con cui portiamo l’uniforme rispecchia la maniera con cui rispettiamo la Legge scout.
Il segno di un ideale
L’uniforme è un segno nei confronti degli altri scouts e di chi ci guarda
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i triangoli di sestiglia, gli omerali, i colori del foulard, il distintivo regionale sono i segni delle comunità a cui apparteniamo;
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i distintivi della pista, del sentiero e delle specialità mostrano quello di cui siamo capaci e sono un messaggio per chi scout non è;
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il distintivo della Promessa è il marchio del nostro impegno;
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il collo aperto, e le maniche rimboccate sono i segni del nostro essere pronti;
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il sorriso sulle labbra e un comportamento aperto e accogliente sono i segni che siamo veramente amici di tutti (una uniforme ben portata apre molte porte!);
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L’aspetto esteriore rispecchia il nostro aspetto interiore e testimonia che siamo sempre pronti a servire gli altri perché lo abbiamo deciso con la Promessa. Non cerchiamo di mostrare altre cose: cerchiamo di essere segni viventi di un’ideale.
Tradotto ed adattato dall’originale di:
Jean-Michel Permingeat

L’UNIFORME SCOUT
