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LETTERA AD UN CAPOSQUADRIGLIA

da | Gen 7, 2022

Carissimo,
dopo il tuo colloquio col Capo Riparto sei venuto da me, tuo AE, per chiedermi il parere se accettare l’incarico di CSq. Abbiamo parlato a lungo: hai espresso i tuoi dubbi e le tue difficoltà. Ora vorrei concludere per iscritto il nostro colloquio. L’essere chiamato a guidare sei altri fratelli nell’avventura Scout è certo una grazie del Signore: sei di fronte ad una nuova via fascinosa e dura. Tu sarai per i tuoi compagni l’immagine viva di come si è Scout: essi guarderanno a te, imiteranno i tuoi atteggiamenti, i tuoi gesti: saranno spesso critici inesorabili. Vogliono vedere, misurare in te quello che dici loro: ma poi ti seguiranno. E’ questo uno stimolo a “Fare del tuo meglio”. Dovrai pregare per i tuoi squadriglieri: uno per uno. Hanno bisogno dell’aiuto del Signore nelle tante prove della vita. L’amore, identico e intenso, deve rivolgersi a ciascuno di loro. Devi amare di più chi è meno simpatico, meno valido, meno intelligente: proprio per questo più bisognoso di aiuto. Dice Paolo: “Voi che siete forti portate i pesi dei più deboli”. Amare vuol dire mettersi in ascolto per cogliere i pensieri reconditi dell’altro per una risposta attenta e premurosa. Nessuno in Sq. deve sentirsi troppo escluso o emarginato. Sarà utile che tu vada a trovare a casa i tuoi compagni per stare un po’ con loro per incoraggiarli ed infondere entusiasmo. Ho conosciuto un Csq. che per mesi, ogni giorno, è andato ad attendere all’uscita della scuola un ragazzo e lo accompagnava a casa: questo perchè si era accorto che stava accodandosi ad una compagnia meno buona.

LETTERA AD UN CAPOSQUADRIGLIA

I ragazzi vengono a noi per “diventare Scout”: cioè per vivere un’avventura libera fatta di Uscite, d’Imprese, di Giochi, di amicizia concreta. Non per trovarsi attorno al solito tavolo per ripetere “le solite esperienze” personali o trattare grandi problemi “politici”. Fa’ della Promessa e della Legge Scout la misura del tuo comportamento in ogni circostanza. E’ tutto qui e solo qui il modo unico per rimanere Scout per tutta la vita. La Legge è come la bussola sulla quale orienta il percorso che è al timone della nave. Accettando di essere Capo incontrerai momenti gioiosi e belli: proverai la soddisfazione di guidare i tuoi compagni alla vittoria, alla conquista: li trascinerai in imprese fantastiche, ti troverai con loro nelle notti stellate, attorno ad un fuoco, gomito a gomito a cantare la vostra gioia di vivere. Ma non è tutto qui: verranno anche ore di prova e di disillusione: il compagno più amato forse un giorno ti lascerà dicendo che è stanco di “giocare nei boschi” ed è più valido “fare la contestazione”.
Così, dopo avergli dato tanto ti sembrerà di restare a mani vuote. I tuoi di casa talora ti ripeteranno che stai esagerando e che “perdi tempo”. Farai fatica a mettere insieme i tuoi impegni di Capo con quelli di scuola. Certe volte sarà lo stesso Capo Riparto a dirti che la Squadriglia non gira, che il tale si comporta male: forse ha torto e non sa tutto, ma tu non sai cosa rispondere. I genitori dei ragazzi ti potranno considerare un “fanatico” e non ti daranno credito, o terranno a casa il figlio perchè “il tempo non è buono”!
Dopo aver tanto faticato per preparare un’Uscita, ti troverai alla stazione con due Scouts, magari Novizi: gli altri sono rimasti assenti perchè c’era la partita. E’ proprio in queste situazioni che mostrerai di essere Capo: capace di non cedere alla tentazione di piantare tutto, di non credere più in quello che fai, di fermarti.
Sono i momenti nei quali ti salva solo l’amicizia col Capo e con l’AE e la Comunione con Lui, il Maestro. Anche Gesù ha trovato la tristezza del tradimento e dell’abbandono: tu vorresti essere diverso da Lui? C’è una parola, grande e terribile, che devi segnare sul tuo Quaderno di Caccia e sul tuo cuore: “Sacrificio”. Senza la capacità di rinuncia, di offerta, di sofferenza, non si è Capi: le grandi conquiste sono fatte da uomini generosi, da chi sa amare senza restituzione.
Carissimo, un giorno pur tu consegnerai il Vecchio Guidone di Squadriglia, adorno di tante bandierine, segno di Gare o Imprese vinte. Lo darai ad un altro. Proverai un po’ di nostalgia e di rimpianto: è un po’ della tua adolescenza che passa. Entrerai nel Noviziato Rover: un’altra Strada, senza Mete. Ma della tua attività di Capo resteranno doni validi: avrai imparato ad essere coerente e leale, sempre, avrai avuto una eccezionale scuola alla responsabilità. Ti saprai, nella vita, trarre d’impaccio di fronte a circostanze nuove, saprai più conoscere e capire le persone che incontrerai sulla tua via.
Allora ringrazia il Signore che ti ha aperto orizzonti così validi. Sii forte. Sempre.
Dà alla tua giovinezza un fondamento solido: è la casa costruita sulla roccia, che resiste all’imperversare della tempesta, come ci insegna la parabola evangelica o, se più ti piace, realizza un “cristianesimo virile” come ama scrivere Rosmini. Solo così sarai “uomo”, totalmente “uomo” libero, aperto a grandi Ideali, coraggioso. Sarai veramente cristiano. Auguri, e sulla tua nuova Strada ti accompagni la “Madonna degli Scout” nostra Madre e nostra guida.


Baden.

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