Campagna della Galizia, Spagna occidentale, una notte dell’anno 813 dopo Cristo.
Un pio eremita è incuriosito dallo splendore di stelle in un campo, come se tutto il cielo volesse lì riflettersi. Troverà in quel “Campus Stellae” il sepolcro dell’Apostolo Giacomo.
Da questo ritrovamento nascerà Santiago di Campostela.
Un’altra tradizione racconta che San Giacomo apparendo in sogno a Carlomagno lo invita a seguire la strada di stelle, la Via Lattea, verso ovest, per liberare il suo sepolcro dai mori invasori.
Ancora una storia di stelle può legare Compostella.
Da quando infatti la tomba dell’apostolo è stata scoperta, un numero infinito di pellegrini vi si reca in pellegrinaggio, percorrendo l’ormai famoso Cammino.
Lungo questa strada, è comune valutazione, si è formata l’Europa. Il “Patron Santiago” (come è chiamato in Spagna San Giacomo) è stato il motore del primo movimento europeo di unità.
Per raggiungere Compostela si sono mosse persone da ogni parte dell’Europa.
Camminando hanno diffuso cultura. Camminando si sono ritrovate genti con lingue diverse che hanno imparato a parlare tra di loro. Camminando si è diffusa la cultura artistica del romanico e del gotico. Camminando sono arrivate a tutti gli angoli d’Europa le leggende e le chanson de geste. Camminando si è dato impulso al commercio e favorito la nascita di nuove città lungo le strade che portavano questi viandanti del sacro. Camminando si sono aperti ospitali e confraternite facendo nascere la cultura dell’ospitalità e della mutua assistenza. Camminando si è diffusa e testimoniata la fede cristiana.
Un forte cuore europeo ha pulsato e continua a pulsare sul Cammino.
Ancora oggi è possibile camminare con persone di ogni nazione in una sorta di Eurojam itinerante, e oltre l’Europa ormai sui sentieri del Cammino passa tutto il mondo.
I motivi per mettersi in marcia sono tanti, cominciando dall’imparare il passo del pellegrino con il suo fascino, con i suoi tempi, i suoi ritmi, le sue preghiere.
Poi c’è l’incontro con tanta gente e la sua ricchezza infinita. C’è la bellezza dei paesaggi attraversati, la natura, le città, i paesini. C’è la storia e l’arte.
E c’è anche il legame che nasce con un santo del tutto particolare. Un santo che viene raffigurato vestito come il pellegrino che cammina verso di lui, con mantellina e bordone. Un santo che viene chiamato Signore, Padrone, Barone, così come viene considerato un compagno di viaggio, pronto a soccorrerti quando sopraggiunge il pericolo.
Un santo da tener caro quando suoneranno le trombe nella valle di Josafat per il giudizio finale. Ma queste ultime frasi si possono capire solo arrivando, a piedi, al termine del Cammino, ed entrando, attraversato il Portico della Gloria, nella Cattedrale di Santiago.
Chiudo l’ultima storia di stelle rimasta sospesa: penso alla bandiera europea … mi torna alla mente un campo di stelle di tanti secoli fa.
Invito al cammino
Quando il 25 luglio, festa di San Giacomo Apostolo, cade di domenica, come avverrà nel 2004, viene proclamato l’Anno Santo Compostellano.
Santiago di Compostela e il suo Cammino saranno sempre più meta e luogo di pellegrinaggi.
Percorrere il Cammino a piedi è un’avventura e un’esperienza che non dovrebbe mancare a un Fuoco o a un Clan.
L’Anno Santo potrebbe essere quello giusto. Almeno per cominciare a scoprire questa dimensione particolare.
Fare un pellegrinaggio non è come partire per una Route o un Campo Mobile. Richiede equipaggiamento materiale e mentale tutto differente.
Il pellegrino viaggia leggero, con zaino piccolo e si appoggia agli ospitali lungo la strada.
Il pellegrino è uno strano tipo che, in un mondo che non vuole dedicare tempo a conquiste faticose, dedica tanti giorni a camminare su una strada, invece di arrivare, con mezzi più veloci, subito; è uno strano individuo che decide di dedicare energie a cercare qualcosa o Qualcuno che gli sveli chi è, quando in questo mondo tutti sembrano già avere la risposta giusta per lui, e per questo si mette in marcia.
Una perfetta equazione prende corpo sulla strada di ogni pellegrinaggio: si scopre il valore del tempo che si moltiplica all’infinito. Là dove facciamo del nostro andare un pellegrinaggio, regalando il nostro tempo, là ci torna indietro centuplicato.
Il Cammino diventa così luogo del tempo regalato: regalato da chi cammina con te; regalato da chi incontri nei luoghi dove passi; regalato quando ti fermi per una preghiera; regalato quando rallenti il tuo passo per godere di quello che ti circonda.
Questo è il Cammino e questo è l’essere pellegrino.
Per prepararsi a partire tanti sono gli argomenti che si possono curare: la preparazione spirituale specifica, il legame fra Europa e Cammino, la storia, l’arte, l’autofinanziamento, la preparazione tecnica e delle tappe, lo studio della lingua spagnola (anche se ci si capisce bene lo stesso), ecc.
Navigando con Internet si può andare:
– sul sito ufficiale del Cammino www.xacobeo.es
– sul sito della Cattedrale di Santiago www.archicompostela.org
– sul sito della Confraternita italiana dei pellegrini di Santiago (che rilascia la credenziale per gli ospitali del Cammino) www.confraternitadisanjacopo.it (e-mail santiago@unipg.it)
I libri pubblicati sull’argomento sono tantissimi.
Quello dove si trovano le notizie storiche più precise è la: Guida del Pellegrino di Santiago, a cura di Paolo Caucci Von Saucken – Ed Jaca Book.
Tutto questo può essere solo l’inizio!
E Ultreïa e Buona Strada
Monica D’Atti
(Questi articoli di Monica hanno visto la luce anche in
“Carnet di Marcia” -2° numero del 2004-,
rivista delle Branche Rovers e Scolte della FSE Italiana
IL CAMMINO DELLE STELLE