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90 ANNI DI SCOUTISMO… MA COME?

da | Gen 7, 2022

Stiamo festeggiando i 90 anni di scuotismo.. Ma, lasciatecelo dire, questo festeggiamento ha un retrogusto amaro. Portiamo tutti il fazzolettone, ci professiamo tutti scouts, tutti diciamo di discendere da un unico Ideale: quello dell’IPISE.

Ma lo scoutismo italiano è diviso, frastagliato, arroccato in grandi e piccole associazioni che, spesso, non si riconoscono tra di loro! Tutto iniziò da quel grande sisma del 1974, sisma di cui ancora si sentono fortemente le scosse di assestamento.

Ha senso tutto questo?

Tutto ciò ci riporta alla divisione dei partiti politici che, seguendo strade ed ideologie diverse, tutti dicono di voler fare il bene per il nostro Paese. Gli interessi sono ovviamente più ampi, diversi, spesso meno nobili che nello scoutismo. Ed è per questo che lo scoutismo (non tutto a dir la verità) si dissocia dalla partiticità e dal faziosismo politico, pur cercando di formare buoni cittadini e, spesso, buoni cristiani.

90 ANNI DI SCOUTISMO… MA COME?

 

Nella politica questa divisione può avere anche un senso (e ce l’ha, a cominciare da quello storico) ma nello Scoutismo assolutamente no: fino al 1974 vi era un unico scoutismo (quello dell’ASCI) con frastagliamenti molto ridotti (vedasi il CNGEI, grande associazione che ha pur essa una grande tradizione storica, sin dalle origini dello scoutismo in Italia)… Ma finiva li. Lo scoutismo era unico: una sola uniforme, un solo modo di fare, un Grande Scoutismo che, tuttora, nei vecchi scouts, ha lasciato delle tracce profonde: non per nulla tutte le associazioni odierne, nonostante la diaspora del 1974, nonostante il “BIG BANG SCOUT”, amano raccontare le eroiche gesta dei grandi nomi del grande Scoutismo, delle Grandi Aquile Randage, del Grande Scoutismo Clandestino e della Grande Rinascita Scout nel Dopoguerra.

“Non c’è più lo Scoutismo di una volta” . . .Sembra la solita frase fatta, i soliti discorsi che fanno gli anziani nell’osservare la gioventù…. Ma effettivamente è così! Non c’è più perché non vi è più uno scoutismo unico ed inossidabile, non c’è più perché tra associazioni vi sono guerre ideologiche, metodologiche e, ahimè, a volte legali!
Vi sono parroci che buttano fuori interi gruppi scouts perché non appartenenti a determinate associazioni o a determinati crismi, vi sono capi che sacrificano la reciproca amicizia per ingaggiare delle vere e proprie, frustranti, lotte di potere.

GIUNGLASILENTE pone delle semplicissime domande:

  1. Tornerà un unico vero unitario scoutismo, nel nome di quella fratellanza tanto anelata dal Chief?
  2. Come si potrebbe tornare a questo unico centro?
  3. Cosa direbbero Capi del calibro del Conte Mario di Carpegna, di Osvaldo Monass e tutti quei Vecchi Capi che hanno sacrificato anche la vita per lo Scoutismo, per un unico Scoutismo?

Meditiamoci un po’!

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